Reggio Calabria. 2 arresti per associazione mafiosa e tentata estorsione

Reggio Calabria Operazione “La Fabbrica dei Cornetti”,. Due arresti per associazione mafiosa, procurato incendio, tentata estorsione e detenzione armi

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Reggio Calabria. 2 arresti per associazione mafiosa, procurato incendio, tentata estorsione e detenzione di armi nell’ambito dell’operazione denominata “La Fabbrica dei Cornetti”.

Stamattina a Reggio Calabria, i Carabinieri del Comando Provinciale, a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica e la DDA, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, nell’ambito dell’operazione denominata “La Fabbrica dei Cornetti”, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale del capoluogo, nei confronti di Morabito Antonio nato a Reggio Calabria il 09.06.1980 e D’Anna Riccardo nato a Siracusa il 29.03.1993.

Nello specifico, il primo è stato ritenuto responsabile di associazione di tipo mafioso ed entrambi di tentata estorsione, danneggiamento mediante incendio, detenzione e porto in luogo pubblico di arma da sparo in concorso ed aggravati dall’agevolazione mafiosa.

L’attività, diretta dai Sostituti Procuratori DDA Walter Ignazitto e Nicola De Caria ha consentito al Nucleo Investigativo cittadino di mettere in luce non soltanto le azioni illecite cui gli indagati sono dediti ma anche il ruolo centrale ricoperto da Antonio Morabito nella ‘ndrangheta dell’area meridionale di Reggio Calabria. Quanto acquisito nel corso delle indagini, oltre a fornire una dimostrazione del pieno inserimento degli indagati nelle dinamiche mafiose locali, costituisce importante elemento di riscontro alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia.

Le risultanze investigative hanno permesso di documentare come il Morabito, con l’ausilio del D’Anna, aveva inizialmente tentato di estorcere, attraverso l’invio di messaggi diretti al proprietario di un tabaccaio di Ravagnese, il consenso alla cessione della sua attività, e di fronte alle resistenze di quest’ultimo, aveva poi dato mandato al D’Anna affinché venisse appiccato il fuoco alla saracinesca dell’esercizio commerciale.

E’ stato inoltre accertato come Antonio Morabito, in ragione del suo stabile inserimento all’interno della ‘ndrangheta, fosse perfettamente in grado di procurarsi clandestinamente armi da sparo, mettendo a disposizione una di queste ad un soggetto non identificato mediante la collaborazione del sodale Riccardo D’Anna.

L’ indagine nel suo complesso ha consentito di porre sotto sequestro 2 imprese operanti nel settore della produzione e vendita di prodotti dolciari e della panificazione site a Reggio Calabria per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

Ad esito dell’ esecuzione del provvedimento cautelare, entrambi gli arrestati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Come già abbiamo avuto modo di sottolineare, si tratta di fenomeni semi sommersi ma in continuo aumento e l’opera delle DDA su tutto il territorio nazionale si dovrebbe moltiplicare, le mafie non sono affatto solo in Calabria e in momenti storici particolari come questo, guadagnano nuovo terreno, grazie alla crisi economica e sanitaria che cavalcano come esperti surfisti del crimine, ormai anche troppo ben organizzato.

Due arresti per associazione mafiosa / Francesca Capretta / Cronaca Calabria

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