Il grande amore per il calcio lo ha spinto a comprare il Napoli, intanto Edoardo…

De Laurentiis, il primo film con Sordi Il cinema tra affari e passione L’imprenditore di...

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De Laurentiis, il primo film con Sordi Il cinema tra affari e passione L’imprenditore di origini romane è diventato uno dei più importanti nel comparto italiano Il grande amore per il calcio lo ha spinto a comprare il Napoli Un produttore cinematografico di successo con la passione per il calcio. Aurelio De Laurentiis è il padrone del Napoli dal 2004: «Dirigere una società calcistica – ha detto – è come fare ogni domenica un film di cui non si conosce il finale». E lui di finali, di film di successo, ne ha scritti tanti. È lui l’inventore del cinepanettone che sbanca i botteghini, ma lui il cinema lo ha nel Dna, visto che appartiene a una grande famiglia del settore: è figlio di Luigi e nipote di Dino, entrambi scomparsi e che hanno scritto la storia del cinema. La Filmauro, la casa cinematografica di sua proprietà, garantisce tutto il ciclo completo. produzione, distribuzione, esercizio. Uomo diretto e senza peli sulla lingua, ha sempre affrontato con decisione tutti i problemi che sono arrivati sulla sua strada. L’esordio nel cinema arriva nel 1977, con un «Borghese Piccolo Piccolo», interpretato da Alberto Sordi. Da allora in poi le commedie della Filmauro diventano tutte un successo: da «Qua la Mano» a «Nessuno e Perfetto». E come dimenticare «Amici Miei», «A Spasso nel Tempo» e le saghe sulle «Vacanze di Natale». De Laurentiis, però, ha finanziato molti film d’impegno come «Maccheroni di Scola», «Codice privato» di Maselli, molte pellicole di Pupi Avati, «Matrimoni» di Cristina Comencini o di scommettere su registi trasgressivi come Pappi Corsicato e distribuire Woody Allen, Pedro Almodovar, Coen, Besson, Scott, e Polanski. Ha comprato il Napoli calcio nel 2004, all’asta giudiziaria. Lo ha portato dalla C alla serie A, conquistando due coppe Italia e una Supercoppa. De Laurentiis, così come nel cinema, ha portato le sue idee innovative anche nel calcio. Spesso incontrando resistenze. Il suo carattere lo ha portato anche a scontri pesanti in Lega contro un vecchio calcio che tarda a trovare regole nuove. Vorrebbe ridurre il numero di squadre in A e creare un campionato stile Nba, con le franchigie che non retrocedono. Oppure un campionato europeo per club con Italia, Germania, Spagna e Inghilterra. Il Napoli è la società più virtuosa della serie A: spende quello che incassa: fino al 2014 e cioè per 10 anni consecutivi ha chiuso il bilancio in ordine con un utile di esercizio, pur non avendo ingenti capitali da investire come Inter e soprattutto la Juventus. Ha la caparbietà del presidente-padrone del vecchio calcio con idee fresche per rinvigorire il mondo del pallone sempre più affossato da un management troppo ancorato a regole vetuste. De Laurentiis ha portato giocatori con cui ha ottenuto grosse plusvalenze come Lavezzi e Cavani, venduti a suon di milioni al Paris Saint Germain. Ha la capacità di trattare cn grandi club, di persona, senza delegare nessuno. Ha comprato Gonzalo Higuain, il cannoniere della serie A e ha riportato, tra mille critiche, anche entusiasmo in città. Giocatori di valore come Hamsik sono diventati delle bandiere. Qui sono passati allenatori come Reja, Donadoni, Mazzarri, Benitez e ora Sarri. Ha riportato soprattutto entusiasmo che si era sopito dopo il fallimento della società. La sua famiglia la moglie Jacqueline Baudit, tre figli Luigi, Valentina ed Edoardo sono anche loro nel mondo del calcio con ruoli diversi. Lui è il più attivo e sempre sul pezzo, la moglie è la prima tifosa e Edoardo sta studiando da dirigente e futuro presidente. La dinastia è destinata a durare anche nel mondo del pallone.

corriere del mezzogiorno

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