Dopo il sesto ko di fila, Oddo e la sua truppa non possono più sbagliare

Sei sconfitte di fila, unica squadra a non avere vinto nel massimo campionato di serie A...

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Sei sconfitte di fila, unica squadra a non avere vinto nel massimo campionato di serie A nemmeno una gara sul campo (a proposito, entro la metà dicembre si dovrebbe discutere il ricorso del Sassuolo davanti al CONI, che chiede la restituzione dei 3 punti, sebbene in sede di appello sia stata confermata la vittoria a tavolino del Pescara per 3 – 0, dopo il 2-1 maturato sul campo per gli emiliani), e appena 7 punti in classifica: peggio hanno fatto solo il Crotone e il Palermo, che con 6 punti accusano una lunghezza di ritardo sugli abruzzesi.

Eppure, sebbene i numeri siano implacabili, e la matematica non ci risulta essere un’opinione, i trombettieri prezzolati locali, sempre fedeli al ragioniere Sebastiani, presidente del Pescara, mai troppo tenero con chi la pensa in maniera diversa da lui, trovano il motivo per sorridere.

Certo, il campionato è ancora lungo, e se Atene piange, Sparta non ride. Oltre alle già citate Crotone e Palermo, anche l’Empoli, che ha annientato all’Adriatico il Pescara con un perentorio 4 – 0, non può certo dirsi soddisfatto, dal momento che le lunghezze di vantaggio nei confronti degli abruzzesi sono rimaste tre, e che negli ultimi due turni casalinghi i toscani hanno rimediato due pesanti poker , rispettivamente contro la Fiorentina e contro il Milan. Poi, c’è il Sassuolo a 13 punti che ha pagato lo scotto del fascino dell’Europa League, e, per questo, non solo si è ritrovato fuori dalla seconda competizione continentale per importanza, dopo la fase a gironi, ma si ritrova in una zona di classifica, se non proprio pericolosa, da non sottovalutare. Come dire: sic transit gloria mundi.

Tornando al Pescara, la squadra di Oddo ha sciorinato solo a tratti discrete prestazioni – checchè se ne dica – contro squadre come il Milan, l’Inter e la Roma, cedendo sempre sul più bello. A proposito delle gara disputato contro i giallorossi, a nostro avviso gli uomini di Spalletti hanno peccato un po’ di presunzione, credendo di avere il match in tasca dopo la doppietta di Dzeko arrivata dopo 12’, tirando i remi in barca, prestandosi così al palleggio del Pescara.

Da qui è nata la vana gloria del Delfino, che non ha permesso alla truppa di Oddo, sempre più convinto dei propri mezzi e della bontà del suo lavoro e della sua squadra, di conquistare punti, ma ha dato modo ai fedelissimi del presidente la possibilità di elogiare una squadra che sul campo ha conquistato la miseria di 4 punti in 14 gare. Veramente troppo poco per potere ambire ad una salvezza, ancora possibile, sia chiaro, a patto che si rimedi agli errori clamorosi di mercato fatti in estate (ci riferiamo alle cessioni di Lapadula e Torreira, e, soprattutto, al fatto che non sono stati adeguatamente rimpiazzati, così come non sono stati fatti i giusti innesti nel pacchetto arretrato, già vulnerabile ai tempi della B, che andava puntellato a dovere ndc).

Ma quello che conta è il presente, o meglio il futuro. La truppa di Massimo Oddo sarà chiamata a un mini-torneo di 4 giornate, dove incontrerà nell’ordine: Cagliari in casa, Crotone fuori casa, Bologna in casa, Palermo fuori casa. Poi ci sarà la sosta natalizia, e il girone di andata si chiuderà con la sfida interna contro la Fiorentina. Il Pescara dovrà cercare di trarre il massimo da queste 4 sfide. Se non proprio un en – plein di vittorie, almeno 3 su 4. Altrimenti, anche il più ottimista dei trombettieri prezzolati, compatti, uniti e pronti a difendere la causa da loro perorata d’ufficio, come mai negli anni passati, sarà costretto a rivedere le proprie opinioni…

CHRISTIAN BARISANI

 

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