Giovanni Finocchiaro: “Catania con tante assenze”

In esclusiva le dichiarazioni di Giovanni Finocchiaro Nel corso della trasmissione Il Pungiglione Stabiese 2.0,...

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In esclusiva le dichiarazioni di Giovanni Finocchiaro

Nel corso della trasmissione Il Pungiglione Stabiese 2.0, abbiamo ascoltato il collega Giovanni Finocchiaro del quotidiano La Sicilia, con il quale abbiamo presentato l’avversario del primo turno dei play-off delle Vespe che sarà il Catania degli ex Pisseri e Baldanzeddu.

Destino crudele tra Juve Stabia e Catania. Le due squadre si incontrano di nuovo dopo l’esordio in campionato con la vittoria del Catania e in seguito poi, con la vittoria per 4-0 dello Stabia a fine dicembre. Storia passata, adesso si fa sul serio, il Catania che ha acciuffato i play-off sul filo di lana, in che condizione arriva a questa partita?

Il Catania ci arriva nelle condizioni non migliori sia fisiche sia mentali. Dal punto di vista fisico perché mancheranno alcuni calciatori che hanno tirato la “carretta” per tutto il campionato, su tutti Biagianti e Bergamelli che é il perno della difesa, soprattutto nella prima parte del campionato quando il Catania aveva la difesa meno battuta. Poi mancherà anche Di Cecco che è un elemento di grande esperienza che non gioca da tante partite per infortunio. Mancherà anche Fornito che gioca nel ruolo di centrocampista centrale. Se ci mettiamo pure il giovane Sessa che ha collezionato zero presenza in tutto il campionato il conto allora é completo. Non credo che ci saranno dei recuperi lampo, i nomi citati credo che qualcuno andrà in panchina e aldilà di pochi scampoli di gara di più non possono sostenere. Ad oggi i nomi che ti ho citati sono di sicuro fuori dalla lista. Il Catania arriva mentalmente in condizioni non brillanti, gli ultimi mesi di campionato sono stati deleteri, il Catania aveva agguantato anche il sesto posto per poi avere un blackout dopo il derby di Agrigento a metà del girone di ritorno e non si è ripreso più ad eccezione delle vittorie contro Matera, Messina, Francavilla e Siracusa. Intanto si sono susseguiti altri due allenatori da Rigoli a Petrone per poi virare su Giovanni Pulvirenti che era l’allenatore della Primavera. Al di là dei cambi di allenatore le prestazioni sono state scoraggianti, per quanto mi riguarda sono stato molto duro con i calciatori, con la società stessa perché francamente una situazione del genere ha creato anche uno scollamento con la tifoseria negli ultimi mesi, tant’é che la Curva Nord ha disertato lo stadio. Ci sono stati tanti malumori e le ripercussioni sull’ambiente, sulla squadra sono stati dettati dai risultati; non perché il club si chiama Catania, soprattutto perché a metà stagione tutti avevano pronosticato che si poteva ambire quantomeno al sesto posto, che di certo nella griglia play-off garantisce un buon vantaggio. Adesso il Catania parte dall’ultimissima posizione, quell’undicesimo posto lasciato dal Matera qualificato in finale di Coppa Italia, altrimenti sarebbe rimasto fuori.

Per quanto riguarda gli ex Pisseri e Baldanzeddu, che campionato stanno facendo e come sono visti dalla piazza e dagli addetti ai lavori?

Pisseri resta il miglior calciatore che abbia avuto il Catania in questa stagione. Ha salvato la squadra facendole guadagnare una marea di punti in alcune partite, ha parato davvero l’impossibile. Ci sono state anche alcune partite di ordinaria amministrazione, ma non è andato mai al di sotto della sufficienza, perché è rimasto concentrato e ha sfoderato davvero tanti interventi da campione, tant’è vero che a gennaio si era anche detto dell’interessamento di un paio di squadre di serie A per acquisirne intanto il cartellino e poi lasciarlo qui a Catania. Ha ancora un altro anno di contratto con il Catania e dovrebbe rimanere qui qualora il Catania l’anno prossimo abbia intenzione di disputare una stagione da vertice. Baldanzeddu è arrivato dal Venezia in prestito e in effetti tutt’ora ancora é considerato come un rinforzo di lusso per la categoria. Il problema è che si è infortunato dopo due partite ed è rientrato solo giocando gli ultimi minuti di gara contro il Siracusa e a Caserta. In pratica non l’abbiamo mai visto e non so che apporto potrà dare in questi play-off perché ha un chilometraggio limitato dovuto dalla condizione fisica, e anche questo lungo infortunio probabilmente lo ha messo fuori dai giochi. Accennando un po’ alla formazione, in questo momento il Catania dispone di 3 terzini destri che sono Baldanzeddu, Parisi che ha giocato 24 partite e poi c’è De Rossi che ha giocato l’ultima da titolare è l’ultimo spezzone contro il Siracusa e a dire il vero ha giocato davvero bene. Toccherà al mister decidere su chi puntare. De Rossi é un classe’94 proveniente dal vivaio della Roma poi ha girato diverse piazze: Perugia, Benevento e Akragas giocando addirittura in Eccellenza. Anche lui è stato relegato per tutta la stagione in panchina, non per infortunio ma per scelta tecnica, solo per necessità lo hanno rispolverato adesso. De Rossi diciamo che ha convinto mentre invece sulla fascia sinistra che si interseca tra le linee di centrocampo e attacco cambiandosi la posizione con Mazzarani, il Catania ha fatto debuttare un ragazzo che secondo me farà strada, si chiama Manneh, e in quei pochi minuti quando è stato impiegato ha dimostrato quasi di essere un veterano. Credo che giocherà anche a Castellammare, in modo tale da poterlo sfruttare sulle fasce qualora dovesse esserci qualche accelerazione in più perché in questa seconda parte del campionato purtroppo il Catania ha pagato anche la lentezza nell’impostare il gioco negli ultimi 20 metri, Probabilmente Pozzebon non segna, proprio perché magari non si crea in avanti la superiorità numerica.

Invece per quanto riguarda Pozzebon, accostato alla Juve Stabia nella sessione invernale di calciomercato, a Catania ha segnato solo due gol. Quali sono stati i problemi che hanno limitato il potenziale del calciatore?

É un problema mentale perché il Catania lo ha soffiato a tante squadre di Lega Pro. A Messina aveva fatto benissimo, 8 gol nel solo girone di andata e si distingueva anche per il modo di giocare, molto fisico, faceva sportellate con chiunque. Il Messina giocava per lui, poi ad un certo punto si è rotto il feeling tra lui e l’allenatore Lucarelli. Ha espresso il desiderio di andare via facendo la fortuna dei giallorossi visto che a Messina è stato girato Anastasi che poco aveva giocato con il Catania mentre Pozzebon a Catania ha segnato solo due gol contro Matera e Messina. Ha sbagliato dei gol incredibili, ha inciso poco e anche in trasferta quando gli vengono serviti i palloni ha commesso diversi errori e credo che abbia pesato tanto sull’economia della squadra, perché un centravanti del suo calibro doveva incidere sulla classifica dei rossoazzurri. Certo, adesso, con i play-off si azzera tutto ed essendo una partita secca, un errore individuale può condizionare la partita, magari a favore del Catania. Vi ho descritto la situazione attuale del Catania, poi magari durante la partita può succedere di tutto, un episodio favorevole magari può spianare la strada al Catania.

Un tuo pensiero su Pulvirenti allenatore, se il Catania ne ha giovato o meno: Conosco bene Pulvirenti, anche personalmente perché allena da 12 anni il settore giovanile del Catania. In qualche modo ci si vede, anche se spesso lui lavora a porte chiuse. È capitato spesso di andare a vedere le partite del settore giovanile, a volte ho discusso con lui e negli anni ha costruito una realtà interessante soprattutto lavora forgiando la testa dei ragazzini. A microfoni spenti mi ha sempre detto che non interessano i risultati, da importanza che un ragazzo riesca a fare un percorso morale. Ha ottenuto anche importanti qualificazioni nella seconda parte del Campionato di Primavera, poi si é ripetuto anche con la Berretti quando il Catania non ha più militato in serie A. Ha intrapreso un certo tipo di lavoro anche con un certo metodo, riuscendo a portare le sue idee anche alla prima squadra, rilevando un gruppo in crisi di risultati e mentale. Non è stato affatto semplice, é stato il terzo allenatore a guidare il Catania e bisogna dire che è stato bravo in questa gestione del collettivo, ha cercato di riportare un pò di ordine e anche cercando di inserire alcuni calciatori interessanti, su tutti Manneh che ha appena 17 anni.

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