ESCLUSIVA-Enrico Buonocore: “Sarà dura per il Messina contro le Vespe, ma nel calcio tutto può succedere”

L’intervento di Enrico Buonocore ex calciatore ed allenatore del Messina Nel corso della puntata de...

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L’intervento di Enrico Buonocore ex calciatore ed allenatore del Messina

Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”, programma radiofonico a cura della nostra redazione di ViviRadioWeb abbiamo avuto come ospite telefonico per la prima volta al Pungiglione Stabiese, Enrico Buonocore ex allenatore del Messina

Mister, voci provenienti dalla Sicilia parlano di un Messina davvero in crisi societaria. Tanti problemi che hanno coinvolto lei nella sua gestione e adesso stanno coinvolgendo Lucarelli che ha difficoltà a lavorare in settimana per l’organizzazione degli allenamenti e altre situazioni di ordinaria amministrazione:

Sicuramente noi in quest’annata abbiamo avuto delle grosse difficoltà in quasi tutto, la società ha difficoltà economiche ormai sotto gli occhi di tutti, anche se questa è una squadra che in estate a detta del Presidente doveva arrivare quarta, dico che invece deve mentalizzarsi per ottenere la salvezza perchè è una squadra che non può andare oltre la salvezza. Sarà comunque difficile ottenerla se consideriamo tutti i problemi che stanno continuando ad avere. E’ difficile per i calciatori trovare serenità per allenarsi per cui ci saranno sempre problemi, ed appunto anche Cristiano Lucarelli sta avendo le stesse difficoltà che abbiamo avuto noi.

Nel girone d’andata il Messina fu una squadra che spaventò le Vespe passando in vantaggio e di fatto la Juve Stabia ebbe vita difficile per portare a casa i tre punti: Noi le partite le abbiamo sempre giocate come a Castellammare e altrove. La Juve Stabia secondo me potenzialmente è una squadra che può arrivare prima perché ha una società importante, una squadra forte e organizzata, allenata da un allenatore che conosce l’ambiente visto che ha anche giocato con le Vespe e quindi per lui è un vantaggio anche sotto quest’aspetto. Troviamo una società importante che non ci pensa due volte ad acquistare un calciatore. A Castellammare disputammo una partita importante quasi fino al termine, poi l’espulsione di Musacci ci mise in difficoltà considerando che la Juve Stabia stava spingendo e di conseguenza fu dura per noi. Nel complesso una buona partita disputata contro una grande squadra.

In questa partita, contro una squadra che sulla carta è superiore nella situazione attuale, secondo lei il Messina può fare la sorpresa in campo grazie al sostegno dei suoi tifosi?

Nel calcio tutto può succedere, e ci può stare anche una vittoria del Messina. Però la realtà è molto diversa. La Juve Stabia viene dal pareggio casalingo contro il Monopoli e se punta alla vittoria del torneo dovrà andare a Messina con la convinzione di poter vincere la partita. Spero di no, al di là che ho allenato la squadra per tre mesi, ci ho giocato per quattro anni, ricordo dei campionati incredibili con una società forte, e al di la di queste vicissitudini sono un tifoso del Messina e mi auguro che sabato i ragazzi riusciranno a disputare una buona partita.

Ecco mister, lei che comunque in passato è stato un calciatore importante nella storia del club e ancora osannato dai tifosi sui social, quanto la inorgogliscono questi attestati di stima e soprattutto che rapporti ha con la tifoseria e con la piazza?

Se lei considera che l’anno prima di arrivare a Messina giocavo in serie A con il Venezia e l’anno dopo scesi in serie C2 accettando la chiamata dei siciliani penso che basti a dimostrare che per me il Messina è sempre stato tutto. Da bambino guardavo il Messina al Celeste allenato da Scoglio, e quando ci fu la possibilità di andarci non ho esitato. Da li fu la mia fortuna, vincemmo due campionati consecutivi. In quegli anni c’era una società importante, ho fatto bene da calciatore e quindi sono ricordato. Per quando mi riguarda, ho un ricordo fantastico di tre anni e mezzo giocando in una città dove si vive di calcio con una passione incredibile. In questo momento manca perché non ci sono i presupposti per fare un calcio da vertice. Secondo me questo è il momento più basso della storia del calcio messinese e molti si sono un po’ allontanati.

Mister se pronunciamo il nome di Alberto Zaccheroni, lei cosa ci risponde?

Zaccheroni è stato il mio allenatore a Cosenza, con lui passai un anno incredibile perché ci tolsero nove punti a metà campionato e riuscimmo comunque a salvarci con una giornata d’anticipo. Senza la penalizzazione quella squadra sarebbe andata in serie A e lui dopo quell’annata andò all’Udinese per poi arrivare all’apice della sua carriera da allenatore al Milan. La fortuna del mister fu proprio l’aver allenato quella squadra molto forte, visto che veniva da tre esoneri. A Cosenza non c’era una società solida, ma noi tra mille difficoltà riuscimmo comunque a salvarci.

Lei ha avuto una carriera importante da calciatore, quindi ha giocato con parecchi grandi campioni. Qual è il calciatore che ricorda con più affetto, e chi invece è stato il più forte che ha avuto come compagno di squadra?

Ho giocato con tantissimi calciatori, su tutti Negro, Cristian Vieri, Francioso e tanti altri; ma sicuramente Cristian ha avuto poi una carriera importante. Facile dire che il più forte sia stato lui, ma penso che Francioso come attaccante sia stato formidabile. Quando ho giocato nel Venezia ho avuto la fortuna di avere come compagno di squadra Recoba, che tutti ricordano all’Inter in serie A.

Il calciatore più forte che ho visto giocare in serie B però è stato Francesco Dell’Anno che in seguito è approdato all’Inter e all’Udinese, insomma per me è stato uno dei calciatori più forti che ho visto.

Lei ha giocato pure con Lucarelli a Cosenza?

Si, ma per poco perché a Gennaio andai a Ravenna, lui proveniva dalla Primavera del Perugia, fece 15/16 gol ed era molto giovane e si vedeva che aveva talento visto che non è da tutti realizzare tanti gol da esordiente in serie B. Adesso se prendiamo un ragazzo della Primavera che viene a giocare il Lega Pro fa fatica a ritagliarsi spazio. Lui invece in quel periodo già era pronto e i campionati di Serie B di quel periodo erano molto più forti del calcio di adesso. Ora sta allenando, vi garantisco che non è la stessa cosa, mi auguro che faccia una buona carriera anche da allenatore.

Invece parlando dell’attuale situazione societaria, c’è questa alternativa del gruppo capeggiato dall’avvocato Angelo Massone e poi la soluzione interna proposta dai tifosi. Lei cosa si augura da questa situazione?

Guardi, io non credo molto alle persone che vengono da fuori, non ho mai visto coloro che vengono da fuori fare calcio senza interessi nella città dove si va a fare calcio. Quindi per me è una bufala, se fosse vero, credo che abbia pochi interessi per il bene del Messina, sarebbe opportuno che rimanesse a casa sua, anche perché penso che potrebbe avere grossi problemi perché la piazza non ne può più. Per quando riguarda la soluzione interna, non è facile, ci sono grosse problematiche, mi auguro che riescano a fare il miracolo, ma facendo così penso che sarà molto difficile. Per me il calcio è sacro, ci vogliono tutti i presupposti a partire dalla società, dirigenza, squadra e tifosi, ma in questo momento a Messina c’è tanta confusione.

In che rapporti si è lasciato con il Presidente Stracuzzi?

Non ci siamo incontrati, non abbiamo mai avuto alcun rapporto. Un Presidente che disse che la squadra doveva arrivare quarta, con tutto il rispetto per i calciatori del Messina con i quali sto in buoni rapporti, ma francamente non è una squadra che può arrivare quarta. Secondo me  ci può arrivare il Foggia, il Catania se non avesse avuti i punti di penalizzazione o la Juve Stabia se non crede nella vittoria del campionato.

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