ESCLUSIVA – Riccardo Cazzola: La Juve Stabia è il mio ricordo felice; le Vespe mi hanno cambiato la vita..

La redazione di ViViCentro ha avuto il piacere di ascoltare l’ex idolo del Romeo Menti,...

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La redazione di ViViCentro ha avuto il piacere di ascoltare l’ex idolo del Romeo Menti, Riccardo Cazzola. Il centrocampista ha ripercorso ai nostri microfoni la sua esperienza alla Juve Stabia

1) Ciao Ricky, innanzitutto come stai? Ciao! Sto molto bene finalmente. Lo scorso campionato, a Livorno, è stato molto importate dal punto di vista fisico perché ho ripreso a lavorare con continuità dopo gli ultimi anni con qualche problema di troppo. Questa stagione è iniziata bene e finalmente, dopo 3 o 4 anni, ho svolto tutta la preparazione estiva con la squadra senza alcun intoppo. E’ da metà luglio che mi sto allenando bene e sicuramente posso ancora a crescere.

2) State disputando una grande stagione, come le Vespe; pensi che nel girone A la vittoria sia una questione a due tra voi e la Cremonese dell’ex gialloblù Polak o le altre possono rientrare? Ora la classifica dice che noi e la Cremonese siamo più avanti ma la stagione è talmente lunga che sicuramente Arezzo, Livorno e Como torneranno ad essere pericolose. I punti di distacco non sono pochi ma è troppo presto per fare previsioni. Noi sappiamo di avere un obiettivo prestigioso e che sarà importante stare avanti il 7 maggio 2017, quando il campionato finirà.

3) Segui ancora la Juve Stabia? Che ne pensi del campionato dei gialloblù? Certo che seguo le Vespe. La domenica l’occhio va sempre a cercare il risultato della Juve Stabia e dell’Atalanta, perché sono le piazze che mi hanno dato di più; inoltre ne parlo quotidianamente con Mister Braglia. La grande stagione delle Vespe non può che farmi piacere ed anzi spero che i gialloblù possano centrare un grande risultato. Il mio pensiero va sempre ai tifosi ed a tutto l’ambiente di Castellammare.

4) Ti senti ancora con Manniello? Che rapporto è rimasto con lui? Sento ancora il Presidente ma con lui è rimasto un rapporto per lo più professionale. Quando in fase di mercato capita che si diffonda la “Cazzola mania” prova a sondare il terreno e questo mi fa piacere. Tra di noi è rimasta stima reciproca e lui più volte dopo il mio addio mi ha dimostrato massima disponibilità, anche quando fisicamente ero a pezzi. Questo non può che valere tanto per me.

5) Dopo il tuo addio si è parlato spesso di un tuo ritorno, c’è mai stato qualcosa di concreto? Sì, soprattutto quest’estate è stata una voce fondata. Il Presidente Manniello mi ha chiamato e ci siamo confrontati in modo concreto, ma le nostre visioni non sono andate nella stessa direzione. A ciò aggiungi che per me la Juve Stabia vale tantissimo quindi la scelta di tornare sarebbe difficilissima. A Castellammare ho vissuto momenti talmente belli e perfetti che ho quasi timore di intaccare il ricordo meraviglioso che i tifosi hanno di me e viceversa; rischiare di rovinare quello che c’è stato mi peserebbe davvero tanto. La Juve Stabia mi ha cambiato la vita e tutt’ora quando mi chiedono quali siano i momenti più belli della mia carriera, io non parlo dell’esordio in Serie A o della partecipazione alla partita d’addio di Del Piero alla Juventus, ma rispondo “gli anni alla Juve Stabia”. La Juve Stabia è il mio ricordo felice ed il fatto che non sia ancora tornato, e non so se mai tornerò, è una scelta solo di ragione perché col cuore tornerei senza dubbio. Il mio mancato, ad oggi, ritorno è un atto d’amore.

6) La trattativa per la tua cessione ha coinvolto come nessuna la piazza, ci racconti come si svolse? Mi fa piacere questa domanda, così ho modo anche di spiegare quanto quei mesi furono difficili. Le prime voci di mercato cominciarono a dicembre ed avevano ad oggetto Cagliari, Padova e Cesena. Io, come molti tifosi, leggevo con piacere queste indiscrezioni sui giornali concentrandomi però esclusivamente sulla Juve Stabia, perché quella era la mia priorità. Queste voci si susseguirono fino al 31 gennaio 2012, ma senza che io ne sapessi molto. Il 31 gennaio, mentre eravamo in ritiro a Brescia, il mio procuratore mi informò della trattativa quasi conclusa con il Cesena ma in extremis arrivò l’Atalanta, che probabilmente anticipò l’operazione di mercato che aveva in mente di fare nel giugno successivo. Sono stati mesi davvero duri per me, la sera non sapevo se al mattino sarei rimasto a Castellammare o sarei partito, ma credo di non aver mai fatto mancare il mio apporto totale alla Juve Stabia, nemmeno nei momenti più caotici. In quei mesi alcuni tifosi sui social addirittura sospettavano che non mi impegnassi perché già proiettato con la testa alla mia nuova squadra, ma non è mai stato così. La Juve Stabia è sempre venuta prima di tutto.

7) In gialloblu hai vissuto momenti incredibili, ce n’è uno che ti porti dentro più di altri o che per te vale più di altri? Potrei dirtene tanti, dalla lettera con cui quel tifoso ci spiegava la difficile situazione di Fincantieri alla vigilia dei playoff, passando per il Viale Europa completamente bloccato dopo il derby di Nocera, fino alla trasferta di Marassi. Probabilmente i ricordi più belli sono legati al primo campionato, quello di Lega Pro che fu davvero magico, quasi irreale. La Serie B è stata una meravigliosa conseguenza di quella stagione. Ripeto, probabilmente dico il raccordo autostradale completamente bloccato, fino al Viale Europa, con migliaia di tifosi che festanti ci attendevano dopo il derby vinto contro la Nocerina e dopo il primo turno play off di Benevento. Sensazioni indimenticabili ed indescrivibili.

8) Per quanto riguarda invece la tua avventura in Serie A qual è il ricordo che maggiormente ti porti dentro? Probabilmente non si tratta di un ricordo in particolare, ma della consapevolezza di essere arrivato in cima. Ricordo i primi allenamenti all’Atalanta, vissuti a bocca aperta per la bellezza delle strutture, la completezza delle attrezzature e la vicinanza a calciatori fino a pochi giorni prima visto solo in tv. Stiamo parlando di un centro sportivo costato alla società bergamasca milioni di euro ed al top in qualsiasi ambito. Del resto l’Atalanta è una delle società più serie e lungimiranti del nostro Calcio ed anche in questa stagione lo sta dimostrando. Vivere il calcio in strutture come quelle dei nerazzuri, per un ragazzo che a 25 anni arriva dalle serie inferiori, è veramente incredibile.

9) Hai vissuto il Menti da calciatore stabiese, poi da eroe quando sei tornato a salutare tutti dopo il tuo approdo in A. Pensi mai al fatto che, se Alessandria e Juve Stabia continuassero così, potresti tornare il prossimo anno da avversario? Devo dirti la verità, è un’eventualità a cui penso spesso. Tornare al Menti da avversario sarebbe qualcosa di bellissimo per me; adesso anche solo a pensarci mi emoziono. Avrei la possibilità di tornare a vivere quello stadio, quei tifosi meravigliosi e di essere me stesso prima, durante e dopo la gara, perché so che a Castellammare sono apprezzato come uomo e come persona. Spero che un giorno tutto ciò possa avverarsi, anche perché significherebbe che abbiamo centrato tutti un grande risultato…e se proprio non dovesse succedere, tra qualche anno organizzerò a Castellammare la mia partita di addio al calcio! (ride n.d.r.)

10) I tifosi della Juve Stabia stanno facendo parlare tutta Italia con il loro geyser sound e per come stanno spingendo la squadra, che ricordo hai di loro? La tifoseria stabiese è eccezionale ed il fatto che mi abbia scelto, per il tempo in cui sono stato lì, quale calciatore di riferimento mi riempie di orgoglio. Credo di essere stato apprezzato anzitutto come persona e poi, dopo, come professionista. Ti assicuro che non ho mai fatto in tutta la mia carriera i sacrifici che ho fatto nella parentesi alla Juve Stabia. Mai come a Castellammare, il calcio e la maglia che indossavo sono state le mie priorità; non uscivo, non andavo a ballare..solo hotel e stadio. I tifosi hanno capito questi miei sacrifici e mi hanno sempre dimostrato tanto affetto. Non ti nascondo che una delle emozioni più belle della mia carriera è stata la passerella in campo il 26 maggio 2012, dopo che a gennaio ero passato all’Atalanta. Era l’ultima gara del primo campionato di Serie B ed i tifosi al mio ritorno al Menti mi fecero sentire un affetto ed un sostegno incredibile. In piccolo ho avuto lo stesso trattamento di Del Piero il giorno della sua ultima gara allo Stadium.

11) Un saluto ai tanti tifosi che ti stanno leggendo e che stravedono ancora per te. Saluto davvero col cuore tutti i tifosi della Juve Stabia; vi seguo sempre e spero possiate tornare nella categoria che meritate. Continuate sempre a spingere la vostra squadra come avete fatto perché siete eccezionali. Vi seguo sempre e spero di vedervi presto!

Si ringraziano l’Ufficio Stampa dell’Alessandria Calcio e Riccardo Cazzola per la disponibilità

Raffaele Izzo

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