ESCLUSIVA – Pasquale Logiudice: ” A gennaio faremo interventi mirati. La Berretti? Ci inorgoglisce e…”.

L’intervento di Pasquale Logiudice al Pungiglione Stabiese Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”,...

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L’intervento di Pasquale Logiudice al Pungiglione Stabiese

Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”, programma radiofonico a cura della nostra redazione sportiva e in onda tutti i lunedi su ViViRadioWEB abbiamo avuto come ospite telefonico il Direttore Sportivo della Juve Stabia Pasquale Logiudice. Tanti i temi trattati con il dirigente stabiese, con lui abbiamo fatto un bilancio di questo 2016, in particolare della prima parte dell’attuale stagione, per poi parlare delle aspettative per quello di ritorno, facendo una previsione per il calciomercato di riparazione. Ecco alcuni frammenti della lunga intervista concessaci:

Direttore, innanzitutto diciamo che la gara contro il Catania ha dimostrato che questa Juve Stabia è dura a morire: Si esatto. La gara contro il Catania è stata importante perché venivamo da un periodo di appannamento e serviva a tutti per ricreare un po’ di entusiasmo, e soprattutto una ricarica sull’autostima. La rosa è competitiva ma è chiaro che si cerca di mettere in campo un undici titolare sempre competitivo, per un allenatore è importante avere più soluzioni soprattutto in determinati reparti laddove siamo quasi obbligati. Dopo l’ultimo sacrificio di campionato contro il Melfi dobbiamo ricaricarci per il prosieguo della stagione.

Guardando l’organico, il reparto dove la Juve Stabia è numericamente coperta è proprio il centrocampo; in questo momento invece le difficoltà si hanno in attacco ma soprattutto in difesa dopo la rescissione di Amenta. Possiamo dire che tale calciatore è stata la prima vera delusione del mercato estivo, un uomo di esperienza che se avesse trovato il ritmo, attaccamento alla maglia e all’ ambiente, poteva sicuramente fare la differenza? In questo momento vediamo calciatori come Salvi e Zibert che si stanno impegnando per entrare nel gruppo, mentre invece anche Montalto sembra percorrere la strada di Amenta: Sono tutti casi singoli, nel senso che anche Amenta purtroppo ha avuto i suoi problemi, non ha mai superato questo distacco, ha vissuto 7-8 anni in quel di Lanciano e quindi aveva ormai trovato la sua dimensione familiare. È venuto a Castellammare senza famiglia, ha recentemente perso il papà, e poi tanti problemi che non è  riuscito a superare. Siamo stati obbligati ad effettuare questa scelta, mentalmente non era predisposto dopo i tanti tentativi in cui abbiamo cercato di recuperare questo tipo di rapporto, ma evidentemente i suoi problemi erano superiori a ciò che poteva rappresentare la nostra disponibilità. Per quanto riguarda Zibert e Salvi, sì è vero hanno dato poco, principalmente dovuto più per problemi di ordine fisico, ma poi sono stati adeguatamente rimpiazzati. È chiaro che se avessimo avuto Zibert e Salvi probabilmente non avremmo visto all’opera Mastalli e Izzillo. A me piace in queste situaziono mi piace confrontarmi con altre realtà. In serie A non mi sembra che Pjanic stia avendo lo stesso rendimento che ebbe l’anno scorso con la Roma, magari se la Juventus avesse pensato che questo fosse stato il suo rendimento sicuramente avrebbe virato altrove. È l’imponderabile che spesso accade nel calcio. Per Montalto c’è stata tutta una storia diversa, nel senso che è arrivato con una condizione fisica non ottimale, ha avuto problemi sin dal primo momento ad inserirsi. Noi come società abbiamo atteso e non poco, poi in seguito si sono susseguite anche problematiche legate a situazioni personali, ed è chiaro che si tratta di un calciatore che è arrivato all’ultimo giorno di mercato. Avevamo posto ben altre aspettative sul suo conto, adesso inutile dire ciò che poteva dimostrare. In generale possiamo dire che alla fine in questa prima parte, credo che ci siano state più situazioni positive rispetto a quelle negative, altrimenti non avremmo gli attuali punti in classifica, questa è la realtà.

Direttore, domanda d’obbligo visto che il calciomercato riprenderà ad inizio gennaio; con il posto liberato da Amenta, Santacroce che ancora si allena con la Juve Stabia, potrebbe rimpiazzarlo? È un’idea da scartare subito o ci sono possibilità che possa indossare la casacca gialloblù? Noi in questo momento abbiamo la priorità di ingaggiare un terzino sinistro, perché sussiste ancora il problema di Liviero alle prese con l’infiammazione, il quale ha disputato appena 7 presenze, e solo in 5 occasioni ha giocato da titolare. Quindi dobbiamo intervenire in base alle priorità, ad esempio difficilmente andremo ad ingaggiare un altro centrocampista quando poi in organico ne abbiamo sei, opereremo laddove siamo venuti meno anche numericamente, tant’è che abbiamo dovuto adattare un’attaccante esterno a terzino sinistro. Quindi questa sarà la prima priorità. Poi da lì in poi tutto si può migliorare o meno, ben consapevoli che il mercato di gennaio è un mercato in cui si possono fare danni e rompere gli equilibri di una squadra. Bisogna fare valutazioni ben più ampie, dove magari, e di questo ne sono convinto, ci potranno anche essere richieste specifiche di qualche calciatore che non avrà più il piacere di rimanere perché ha trovato meno spazio, o magari da parte di qualcuno che sta facendo bene e sarà tentato dalle proposte di poter ambire al salto di categoria. Ecco le solite trattative e dinamiche che vengono a crearsi ogni anno nel mercato di gennaio.

Lei abolirebbe il mercato di riparazione? Il mercato di riparazione non può durare un mese, cosi come non può durare tre mesi quello estivo perché comunque crea sempre chiacchiericcio quotidiano e poi tutti i club dopo ferragosto si muovono per completare la rosa. Stesso dicasi anche nel mercato di riparazione dove ogni club si riduce al 2 di febbraio cercando di acquistare un determinato calciatore. Purtroppo queste sono le regole e noi cerchiamo di adattarci al gioco.

Direttore guardando un po’ al mercato di riparazione, il terzo da quando lei opera per la Juve Stabia, cosa si aspetta dopo tale sessione di calciomercato? Due anni fa, con Pancaro in panchina, dopo le polemiche che riguardavano Ripa circa un suo probabile addio, prendemmo Lepiller e poi Burrai,pur di accontentare il mister seppur eravamo già coperti con La Camera. Fu un mercato che non migliorò la situazione, prendemmo Carrozza forzato e a fine carriera perché non riuscimmo a prendere un’attaccante esterno diverso. L’anno scorso invece eravamo ridotti male per cui era facile migliorarsi. Quest’anno si può verificare il danno, nel senso che non è semplice andare a migliorare una squadra prima in classifica, soprattutto perché a gennaio ci sono poche soluzioni, e quei pochi calciatori che vorresti acquistare sono comunque vincolati e difficilmente si può convincere un calciatore che sta facendo bene altrove.

Può rappresentare secondo lei, quest’anno un vantaggio fare mercato, in un momento in cui il campionato sarà fermo? No, non credo. Il mercato della Juve Stabia è sempre lo stesso, perché è chiaro dobbiamo essere sempre realisti visto che cercheranno di fare mercato anche le altre squadre e come ho detto in estate, nei gironi di Lega Pro ci sono delle squadre con un blasone importante e quindi dobbiamo cercare di superare la problematica di saper competere con loro.

In chiusura, una sua considerazione sul settore giovanile della Juve Stabia. Quest’anno la gestione è stata esternalizzata al Presidente Andrea De Lucia, ovviamente con Alberico Turi sempre al comando. Settore giovanile che sta ottenendo buoni risultati, se consideriamo che la Berretti si trova al vertice, cosi come gli Under 15 nazionali. Possiamo dire in una valutazione globale che la Juve Stabia staziona nei primi posti, un dato positivo che ci fa capire che il settore è di qualità. Potrebbe quindi pensare nell’imminente futuro di attingere qualche calciatore nei momenti di difficoltà, visto che in tanti vengono convocati regolarmente in prima squadra: Si, è sotto gli occhi di tutti il buon lavoro che sta producendo il settore giovanile, lo dicono le classifiche, ma in particolare noi ne siamo consapevoli soprattutto perché spesso disputiamo diverse amichevoli contro la Berretti e quindi notiamo che ci sono determinati calciatori che possono ambire al salto di qualità nell’ambito della propria carriera calcistica. Poi dire se nell’imminente futuro possono dare una mano a questa Juve Stabia forse è un po’ troppo da presuntuosi, nel senso reputo che i ragazzi debbano fare un percorso specifico e in questo momento il livello è alto e per forza si deve continuare nel percorso di crescita. Con questo significa che, come ogni anno noi, ci siamo sempre portati in ritiro 5-6 calciatori provenienti dal nostro settore giovanile, e ciò non toglie che alla ripresa della sosta natalizia, si potrà verificare che magari qualche ragazzo della Berretti, concordando con il responsabile del settore giovanile possa fare una fase di allenamento con la prima squadra.

Un suo giudizio per quanto riguarda la Berretti, che nello specifico gioca con lo stesso modulo adottato da mister Fontana. Ciò permette di preparare i ragazzi nell’eventualità: Si credo che il modello debba essere questo, in modo da accorciare i tempi di inserimento. Siamo contenti del loro rendimento, noi come prima squadra anche quando giochiamo in trasferta chiediamo sempre il risultato della Barretti, ci inorgoglisce e ci fa piacere che il lavoro proceda nel miglior modo possibile. È chiaro che in futuro, a prescindere se ci sarò o meno da dirigente, bisognerà sempre attingere un minimo di linfa dal settore giovanile.

 

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