Il 24 Luglio, a San Valentino Torio, ”il Mio San Marzano D.O.P.” Ospite d’onore: Vissani

SAN VALENTINO TORIO: IN PIENA ESTATE  SI APRONO LE DANZE PER IL  “POMODORO SAN MARZANO”...

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SAN VALENTINO TORIO: IN PIENA ESTATE  SI APRONO LE DANZE PER IL  “POMODORO SAN MARZANO” PRODOTTO “BIOLOCALIZZATO ” per Eccellenza.

“Il Termine Biolocalizzato o Bio Localizzato è un neologismo coniato da studiosi dell’Osservatorio della Biodiversità Nazionale, BIOENERMAN nel 2010 anno che l’ONU ha scelto per la Bio Diversità Mondiale e viene riferito essenzialmente al termine Prodotto. Il PBL, acronimo di Prodotto Bio Localizzato è tutto ciò che è frutto della terra o dell’attività umana strettamente correlata ad un’area geografica ben delineata. Rappresenta l’intima essenza di un territorio, di cui oltre a rispecchiarne le condizioni climatiche e pedoclimatiche, rappresenta un misuratore salutistico. Il suo valore va ad interconnettersi con la cultura, il modus vivendi, le tradizioni e la storia di quell’area geografica che lo genera divenendo esclusivo e tipicamente contraddistintivo di quella zona e realtà. Non è essenzialmente un prodotto agro-food, di allevamento o di produzione animale e vegetale ma può identificarsi in un manufatto artigianale o in qualsivoglia creazione la cui architettura sia essa fisica che metafisica provenga da uno scibile strettamente formato nell’area geografica in cui viene generato tanto da divenirne tutt’uno con il territorio. Sotto quest’ottica di giudizio, il prodotto BIOLOCALIZZATO è essenzialmente figlio del territorio di appartenenza, senza il quale, non avrebbe ragione di esistere, figlio della sua religione, della sua politica, delle sue tradizioni, della sue continue metamorfosi ed evoluzioni e ne estroflette il DNA, racchiudendone il GENOMA, informazioni attraverso le quali potremmo ricostruirne il suo significato intrinseco ed estrinseco.”

Partiamo da questa descrizione per spiegare al nostro lettore quanto sia importante parlare di “PRODOTTI TIPICAMENTE LEGATI AD UN TERRITORIO” tanto da non essere facilmente replicabili in qualsiasi altra parte del mondo seppure lo consentirebbero le condizioni ambientali. Cambierebbero le proprietà organolettiche, nutrizionali, percettive di quel prodotto ed oseremo aggiungere anche extrasensoriali perché cambierebbe l’influenza che il territorio stesso, con la sua storia, le sue tradizioni i suoi costumi giocherebbero sul prodotto stesso ricadendone in esso.

Il POMODORO SAN MARZANO ormai DOP è proprio la sintesi di questo concetto. Figlio dell’Agro Sarnese-Nocerino presenta una forma allungata, un colore rosso tipico della varietà, una cuticola facilmente staccabile ed una ridotta quantità di semi. Il sapore è tipicamente agrodolce. La zona di produzione del Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP si è estesa nel tempo a molti comuni delle province di Napoli, Salerno ed Avellino. Solo in questa zona ben circoscritta si creano le condizioni ottimali per la coltivazione della sua caratteristica pianta. Il clima mediterraneo e i terreni resi particolarmente fertili da residui vulcanici, infatti, sono elementi imprescindibili per la perfetta maturazione del San Marzano e per l’intensità unica del suo sapore. Dai Taccuini storici dell’Accademia Italiana di Gastronomia, apprendiamo un po’ di storia:

“Secondo alcune testimonianze della tradizione orale si dice che il primo seme di questo cultivar sia giunto in Italia intorno al 1770, come dono del Regno del Perù al Regno di Napoli e che sarebbe stato piantato proprio nella zona che corrisponde al comune di S. Marzano. Da ciò quindi deriverebbe l’origine di questo famoso pomodoro, che nel tempo, con varie azioni di selezione, ha acquisito le caratteristiche dell’ecotipo attuale. Secondo altre testimonianze è solo dal 1902 che si ha la prova certa della presenza, tra Nocera, S.Marzano e Sarno, di questo ecotipo.

Delizia dei buongustai, profumo delle domeniche e delle feste comandate, scandite dal rosso sugo che copriva il bianco della pasta, il S. Marzano assunse grande apprezzamento dal punto di vista gastronomico verso l’inizio del ‘900, quando sorsero le prime industrie di conservazione, ad opera di Francesco Cirio, che producevano il famoso “pelato” da salsa.

In un recente passato il S. Marzano era detto anche “oro rosso” per il valore economico che era riuscito ad assumere per gli agricoltori dell’agro sarnese-nocerino. Negli anni Ottanta la coltura subì una drastica riduzione, sia in termini di superfici che di produzione, ma l’azione di recupero delle linee genetiche pure e il loro miglioramento ne ha consentito la salvaguardia e il rilancio su base internazionale. Il pomodoro S. Marzano DOP sta assistendo ad una nuova stagione di rinascita e oggi viene richiesto non solo in Europa e in America, ma anche in altri continenti.

Il Pomodoro San Marzano DOP dell’Agro Sarnese-Nocerino è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo per le sue caratteristiche che vengono esaltate dalla trasformazione in “pelato”. Questo pomodoro può garantire un’alta qualità e supremo sapore, in quanto l’unico che non si frantuma durante il ciclo di lavorazione e resta intatto nel barattolo. Il Pomodoro San Marzano si presta ad impreziosire diversi tipi di piatti e comunque mai troppo elaborati”

Per il rilancio di questo “PRODOTTO BIOLOCALIZZATO” per ECCELLENZA con grande determinazione  si inserisce il progetto Solania che nasce sotto l’egida della Coldiretti Campania e del Consorzio S. Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino D.O.P. e prevede che pizzaioli e ristoratori possano scegliere l’appezzamento, il lotto di produzione che sarà fornito dalla cooperativa di agricoltori aderente alla rete di impresa i cui soci avranno fatto richiesta di QR Code all’istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno.

Lunedì 24 Luglio sarà di scena un’iniziativa di grosso spessore culturale e di marketing territoriale con la presenza di molti operatori del settore e di rappresentanti dei mass media nazionali.

L’overture della kermesse è alle ore 11:00 a San Valentino Torio, e  consentirà la visita dei campi sperimentali e dei centri di trasformazione.

Alle Ore 19:00, la visita ai campi di coltivazione con la presenza dei ricercatori del CNR: Barbara Nicolais e Rocco Di Prisco, che esporranno i risultati inerenti alle più recenti pubblicazioni sulle proprietà del S. Marzano.

Ore 19:30 sarà possibile assistere ai processi di lavorazione e trasformazione del S. Marzano D.O.P.

Ore 20:00 i Pizzaioli dell’Associazione Pizza Verace e del Team Perrella, capitanati da Diego Vitagliano, gli chef dell’Associazione F.I.C ed A.P.C.I, la scuola Dolce&Salato dello Chef pluridecorato Giuseppe D’addio e Aniello Di Caprio, pasticceri e gelatai proporranno pietanze realizzate con l’Oro Rosso della piana vesuviana.

In questa compagine così nutrita di operatori del settore food a caratura internazionale non poteva mancare come special guest uno chef di fama mondiale il mitico Gianfranco Vissani

Affinchè la serata abbia la soddisfazione dei cinque sensi non mancheranno alla kermesse tra l’armonia dei sapori anche le melodie dei maestri della musica classica napoletana. La serata sarà allietata dai conterranei maestri Mario Maglione ed Espedito de Marino.

Noi di Vivicentro ci saremo e…Vi faremo sapere

Mario Esposito

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