Castellammare, ore di travaglio per poi mettere al mondo il figlio già morto: tragedia al San Leonardo

Due giorni di travaglio, dolori fisici lancinanti e la morte del bambino che portava in...

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Due giorni di travaglio, dolori fisici lancinanti e la morte del bambino che portava in grembo. Questo è l’epilogo della gravidanza della giovane madre Anastasia Iovane che ieri, all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, ha messo al mondo un figlio già privo di vita, soffocato dal cordone ombelicale. Il padre, Francesco Graziuso 25enne stabiese, ha denunciato subito l’accaduto e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha predisposto un’inchiesta per chiarire le dinamiche che hanno causato la tragedia.

Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, la donna era stata ricoverata già da qualche giorno al nosocomio di Castellammare in attesa di condizioni favorevoli per un parto naturale, condizioni che però tardavano ad arrivare nonostante le lunghe ore di travaglio. Ieri, quando è riuscita a far nascere suo figlio, il piccolo era già morto.

Un dolore inesprimibile per i familiari, i quali hanno additato i camici bianchi come gli unici responsabili dell’accaduto in quanto,  secondo la loro opinione, il dramma si sarebbe potuto evitare se solo avessero deciso di ricorrere al parto cesareo, più idoneo considerate le circostanze.

Subito è stata esposta una denuncia formale dopo la quale la Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta. Le indagini sono state affidate ai carabinieri della Stazione di Castellammare di Stabia. Ora si aspetta che la giustizia faccia il suo corso.

A cura di Luisa Di Capua

 

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