Vengo anch’io, no..tu no!
Il ritornello di una famosa canzone spiega perfettamente quanto avvenuto questa mattina a Castellammare, sul Viale Europa, alla fermata del bus che conduce a Napoli. Sono le 8.00, come ogni mattina il marciapiede è colmo di pendolari pronti a salire sul bus ma il conducente non consente a chi è in attesa di salire al bordo. Il motivo è semplice quanto paradossale: ci sono già troppe persone a bordo, a nessuno è permesso salire.
Esplode così, giustamente, la protesta educata dei pendolari, che bloccano la partenza del pullman posizionandosi al centro della carreggiata.
C’è chi paga un abbonamento mensile e rischia di non arrivare a lavoro o all’università, e chi, pur non avendo sottoscritto l’abbonamento, ogni mattina è pronto a pagare la singola corsa ma vive nell’incertezza circa i tempi ed i modi con cui arriverà a destinazione.
La protesta dei pendolari richiama l’attenzione dei Vigili Urbani, che fanno spostare tutta la “carovana” avanti a Villa Stabia, così da non rallentare ulteriormente il traffico. Non c’è verso di smuovere la situazione: il bus delle 8.00 riprende la sua corsa lasciando a piedi chi ha già pagato o è pronto a pagare biglietti e abbonamenti. I pendolari restano a piedi, in attesa del bus successivo, quello delle 8.45; insomma un inizio di giornata infernale sia per chi era sul bus delle 8.00, rallentato dalla protesta degli altri pendolari, e sia per chi è stato costretto ad attendere l’arrivo del pullman delle 8.45.
Queste le parole di una delle pendolari: “È una situazione inaccettabile, praticamente ogni mattina facciamo questa storia. Noi paghiamo per restare a piedi, non essere presi o arrivare a Napoli in ritardo. C’è chi arriva tardi ad un esame universitario e chi in ritardo in ufficio. Ovviamente anche oggi abbiamo provato a metterci in contatto con l’azienda ma nessuno ci ha risposto al telefono. Vanno presi provvedimenti: devono essere aumentate le corse, del resto la Regione contribuisce con appositi fondi al sostentamento delle aziende di trasporti, perché non usare queste risorse per aumentare le corse?”
Raffaele Izzo