Perché una pista ciclabile intorno al Monte Rosa è una grande opportunità per tutti

Una pista ciclabile di 200 km dalla Valsesia attraverso il Biellese alla bassa valle del...

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Una pista ciclabile di 200 km dalla Valsesia attraverso il Biellese alla bassa valle del Lys, lungo le pendici del Monte Rosa. È una grande notizia, mi verrebbe da dire finalmente.   

Chi crede che, da ex corridore professionista, io pratichi soltanto il ciclismo agonistico si sbaglia di grosso. Anzi, questi nuovi e bellissimi percorsi possono rappresentare una svolta per tutto lo sport della bicicletta. Permettono a chi non è esperto, a chi non sa guidare bene una bici da corsa, di farsi comunque una pedalata anche lunga e di scoprire il fascino delle due ruote.

E poi è un’attività adatta a tutte le età, anche a chi non sarebbe più tanto sicuro di girare in mezzo al traffico, o chi non ha più il colpo di pedale di un tempo per il passare delle primavere. Terzo: la pista ciclabile è un elemento di aggregazione, perché si può percorrere con la moglie, con i bambini, con tutta la famiglia, magari andando anche in pariglia, cose che non è certo consigliabile sulle strade aperte al traffico. Quarto: fa bene alla salute ma anche al turismo, basta organizzare magari delle escursioni guidate, anche lunghe, a tappe, enogastronomiche, senza alcun assillo di velocità o di tempo, e con la possibilità finalmente di andare in bici guardando anche le bellezze paesaggistiche e magari architettoniche che ci sono intorno, cosa che invece è molto più difficile se si pedala fra auto e camion.

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In Germania e in Austria ho visto piste ciclabili bellissime, ma anche noi finalmente ci stiamo svegliando. Ho percorso personalmente quella della Val Pusteria, una meraviglia, e sono andato da Dobbiaco a Lienz, in Austria, divertendomi davvero e alternando bici da corsa e mountain bike. Ma anche il Trentino è all’avanguardia, di recente ho visto quella nella Val di Sole, bellissima. Quella di Castellania, invece, vicino alla casa natale di Fausto e Serse Coppi, nel Tortonese, non l’ho mai percorsa ma l’ho vista ed è immersa nel verde. Che dire poi delle piste ciclabili che per lunghi tratti disegnano la costa della Liguria? È l’esempio di come a volte si possono recuperare strutture in disuso e abbandonate, come la massicciata della vecchia ferrovia litoranea, sia nel Levante che nel Ponente ligure.

Vi ricordate la cronosquadre che aprì il Giro d’Italia dell’anno scorso? Era proprio sulla pista che porta da San Lorenzo al Mare a Ospedaletti, passando per Sanremo, una ventina di chilometri stupendi e sempre in riva al mare. E poi, chissà: più gente va in bici e più ragazzini magari si appassionano anche al ciclismo professionistico. E io, come ct azzurro, non posso che esultare.

* Ct della Nazionale di ciclismo

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vivicentro.it-terza-pagina / lastampa / Perché una pista ciclabile intorno al Monte Rosa è una grande opportunità per tutti DAVIDE CASSANI*

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