UK. Voto anticipato all’8 giugno per rafforzare la Brexit

A sorpresa la premier britannica Theresa May annuncia le elezioni anticipate l’8 giugno. L’obiettivo è...

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A sorpresa la premier britannica Theresa May annuncia le elezioni anticipate l’8 giugno. L’obiettivo è incrementare la maggioranza per rafforzare la Brexit. “Sono decisioni difficili e per questo serve il sostegno di tutti” ha spiegato.

Retromarcia della May: “Elezioni l’8 giugno per rafforzare la Brexit”

Voto anticipato per incrementare la maggioranza. La premier: decisioni difficili, serve sostegno di tutti

LONDRA – La Gran Bretagna torna alle urne l’8 giugno. Una mossa a sorpresa annunciata da Theresa May con lo scopo di ottenere un mandato forte in vista dei negoziati per la Brexit. I partiti di opposizione, dice, mettono a repentaglio il piano del governo e indeboliscono la posizione del Paese al tavolo negoziale con Bruxelles. La premier chiederà oggi ai Comuni il via libera per il voto anticipato, tre anni prima della naturale scadenza della legislatura nel 2020.

«Le elezioni sono necessarie e sono necessarie adesso», ha detto May, che per mesi aveva escluso l’ipotesi di un voto anticipato. In una breve dichiarazione a Downing Street, ha spiegato di avere cambiato idea «con riluttanza» ma per il bene del Paese. «Mi sono convinta che l’unico modo per garantire la certezza e la sicurezza negli anni a venire è tenere le elezioni adesso e ricevere il supporto necessario per le decisioni che dobbiamo prendere». Ha accusato laburisti, liberaldemocratici, nazionalisti scozzesi e rappresentanti della Camera dei Lord «non eletti dal popolo» di fare «giochi politici» per ostacolare il divorzio dall’Unione Europea e riaprire le ferite nel Paese.

La decisione ha scioccato il Paese e molti degli osservatori. A farle cambiare idea sono stati certamente i sondaggi che danno al partito conservatore un vantaggio abissale, a meno di due mesi dal voto, su un partito laburista che sotto Jeremy Corbyn è allo sbando. Una chance forse irripetibile per aumentare la risicata maggioranza uscita dal voto del 2015 (330 deputati su 650 ai Comuni). Secondo l’ultima rilevazione di YouGov, i Tory hanno 21 punti di vantaggio sul Labour, 44% contro il 23%. E perfino un think tank filo-laburista, la Fabian Society, ha concluso che il Labour di oggi non ha «alcuna chance realistica» di vincere le elezioni da solo; anzi per la prima volta dal 1935 rischia di guadagnare meno di 200 seggi ai Comuni.

Corbyn giura di essere pronto («corriamo per vincere»), ma rischia un bagno di sangue. Per i liberaldemocratici, il voto è un’occasione per fermare la «hard Brexit disastrosa» dei Tory e mantenere il Paese nel mercato comune. I nazionalisti scozzesi sperano che un’altra buona affermazione a Westminster renderà la loro richiesta di un secondo referendum per l’indipendenza ineludibile da parte del governo. Theresa May deve per prima cosa ottenere il via libera del Parlamento, e per farlo ha bisogno dei due terzi dei deputati. Non avrà problemi visto che il Labour ha già annunciato che non si opporrà. La campagna elettorale comincerà subito e, c’è da giurarlo, sarà dominata dalla Brexit.

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lastampa/Retromarcia della May: “Elezioni l’8 giugno per rafforzare la Brexit” ALESSANDRA RIZZO – LONDRA

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