Il Ppe: la Russia minaccia le democrazie

Nel Partito popolare europeo scatta l’allarme per il tentativo di Putin di condizionare la politica...

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Nel Partito popolare europeo scatta l’allarme per il tentativo di Putin di condizionare la politica e le elezioni in Europa. Il ministro Angelino Alfano: il caso è già aperto. Ma il M5S insiste: sui russi c’è disinformazione, bisogna stare attenti alle condanne facili. Ma sulle interferenze russe – scrive Francesco Bei – «il governo evita lo scontro con Mosca».

“La Russia minaccia le nostre democrazie”

Documento del Ppe: supporto continuo a forze anti-europee. Alfano: dibattito aperto. Interrogazione del Pd al ministro degli Esteri sui timori Usa sui rapporti Mosca-M5S

LA VALLETTA (MALTA) – È grande l’allarme nel Partito Popolare europeo per il tentativo di Putin di condizionare la politica e le elezioni nel Vecchio Continente. E ha voluto metterlo nero su bianco in una delle risoluzioni votate mercoledì dal congresso del Ppe. Il capitolo si intitola «la disinformazione della Russia mina la democrazia occidentale». Un atto d’accusa violentissimo. «Gli Stati membri dell’Ue si trovano attualmente dinanzi ad una minaccia senza precedenti. Propaganda, campagne di disinformazione e supporto continuo a forze politiche anti-europee da parte della Russia minano il progetto europeo, la cooperazione transatlantica e le democrazie occidentali. Questa crisi – si legge nella risoluzione – ha raggiunto un livello allarmante». Il Ppe considera inaccettabili «la cyber-minaccia rappresentata dalla Russia che supera di gran lunga quella cinese». Viene ricordata l’annessione della Crimea, «la guerra ibrida contro l’Ucraina, l’invasione della Georgia e le campagne russe contro i Paesi baltici».

Sono quasi tre pagine fitte di accuse a Putin e in cui viene sottolineata la necessità di un lavoro di controinformazione che deve coinvolgere i media europei e la stessa Nato. Non vengono citati i partiti sostenuti da Mosca e non viene neppure scritto che sono finanziati, piuttosto è dato per scontato. Ma quando vai a chiedere ad alcuni congressisti del Ppe e a certi leader un commento svicolano. Come ha fatto il premier ungherese Orban. «Russia? Non ho letto la risoluzione, sorry». Per non parlare di Berlusconi che non sapeva come aveva votato la delegazione di Forza Italia. Forse contro, forse astenuta, sicuramente contro le sanzioni alla Russia. Quello che invece è successo è che gli azzurri qui al congresso Ppe non hanno nemmeno partecipato alle votazioni per lavarsene le mani. Sembra che Tajani, presidente del parlamento europeo, l’abbia presa male.

E Berlusconi che ne pensa del sostegno dell’amico Vladimir ai 5 Stelle? «Conosco personalmente Putin ed escludo che interferisca e sostenga populisti. Escludo che sia questa la realtà». Berlusconi non tradisce imbarazzo di fronte alla domanda sulle manovre di Mosca per destabilizzare alcuni paesi europei. Difende lo zar del Cremlino e si rammarica che sia tornato il clima di un’altra epoca. «Io ho l’orgoglio di avere posto termine alla guerra fredda nel 2002, facendo stringere la mano a Putin e Bush a Pratica di Mare. Sarebbe assurdo ricominciare».

Intanto in Italia la capogruppo Pd in commissione Esteri, Lia Quartapelle, presenta un’interrogazione ai ministri degli Esteri e dell’Interno chiedendo lumi sul piano di destabilizzazione da parte russa e chiede che le prossime elezioni si svolgano in maniera serena. «Esiste il forte sospetto – scrive Quartapelle – che alcune campagne elettorali siano state finanziate con soldi russi. Nel 2014, la vittoria di Marine Le Pen fu accompagnata, come denunciato dal premier Valls, da un prestito di 9 milioni di euro da parte della First Czech Russian Bank, a cui sarebbero dovuti seguire altri 27 milioni per le presidenziali». Un altro deputato del Pd Andrea Romano è convinto che Mosca finanzi i 5 Stelle: «Bisognerebbe indagare, ma sono certi i rapporti tra hacker russi e attivisti grillini».

Una risposta c’è l’ha data il ministro degli Esteri Angelino Alfano presente anche lui a Malta. «Si tratta di vicende sulle quali anche il Parlamento europeo ha acceso i fari con atti parlamentari. Ma al momento non ci sono riscontri e prove. È chiaro però che è una vicenda sulla quale si è aperto già un dibattito».

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lastampa/“La Russia minaccia le nostre democrazie” AMEDEO LA MATTINA – INVIATO A LA VALLETTA (MALTA)

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