USA 2016 – Oregon a Sanders, Clinton vince in Kentucky per un soffio

Houston – Bernie Sanders ha vinto le primarie democratiche dell’Oregon mentre Hillary Clinton si è...

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Houston – Bernie Sanders ha vinto le primarie democratiche dell’Oregon mentre Hillary Clinton si è aggiudicata, solo per una manciata di voti, quelle del Kentucky. Il risultato ha galvanizzato il senatore del Vermont che ha annunciato battaglia “fino all’ultimo voto delle ultime primarie il 14 giugno” e poi anche alla convention di luglio, ignorando totalmente gli inviti a mollare. “Ci siamo assicurati una grande vittoria nello stato di Washington, abbiamo appena vinto l’Oregon e ora è l’inizio della spinta definitiva per vincere la California “, ha dichiarato Sanders davanti a migliaia di sostenitori a Carson, nello Stato del Sole, mentre la sua campagna sta valutando se chiedere il riconteggio dei voti in Kentucky dove i 55 delegati in palio, assegnati proporzionalmente, saranno suddivisi praticamente a metà.

Alla Clinton, che ha dichiarato la vittoria in Kentucky via Twitter da casa (“Uniti siamo sempre più forti’), a Chappaqua nello Stato di New York, mancano solo 94 delegati per garantirsi la nomination arrivando a quota 2.383, con un vantaggio su Sanders di circa 280 delegati.

Hilary Clinton su Twitter

We just won Kentucky! Thanks to everyone who turned out. We’re always stronger united. http://hrc.io/1swOL50 

Donald Trump, ormai senza rivali, marcia verso la nomination entro il 7 giugno quando si voterà in California, Montana, New Jersey, New Mexico, Nord e Sud Dakota.

Il tycoon newyorchese ha raggiunto 1.173 delegati contro i 1.237 necessari per l’incoronazione “matematica” prima della convention. Le distanze con l’establishment del partito intanto si assottigliano sempre di più. La Republican National Committee ha annunciato nella tarda serata di ieri, un accordo con la campagna del miliardario per raccogliere fondi a sostegno dei candidati Gop. “Donald Trump è consapevole dell’importanza di preservare la maggioranza repubblicana a livello locale, statale e nazionale e questo accordo per la raccolta fondi rappresenta un altro passaggio vitale per fa sì che ciò avvenga – ha sottolineato il presidente della Rnc, Reince Priebus in una nota –

Donald Trump ha ricevuto piu’ voti di ogni altro candidato della storia del partito repubblicano e confidiamo che sarà così anche alle elezioni generali”. Dopo mesi di frizioni, il presunto candidato repubblicano alla presidenza ha fatto pace anche con la giornalista da lui piu’ temuta: Megyn Kelly di Fox News. “Okay, mi scuso” ha detto il miliardario Usa alla conduttrice televisiva che lo stava incalzando sul fatto di essere stata da lui definita “un’oca”. Durante l’intervista che ha sugellato la tregua, Trump ha comunque cercato di giustificarsi, dicendo che non era poi un’espressione “così orribile” anche perché le sono stati riservati appellativi peggiori. “E’ solo un modo moderno di contro-attaccare – ha spiegato – ma smetterò perché mi piace la nostra relazione al momento”.

Trump dichiara patrimonio superiore a 10 miliardi
Trump ha dichiarato un patrimonio netto “superiore ai 10 miliardi di dollari” alla Commissione elettorale federale (Fec). Si tratta di un passo necessario per ogni aspirante inquilino della Casa Casa Bianca per qualificarsi come candidato. “Il patrimonio netto del signor Trump è salito rispetto all’ultima dichiarazione inoltrata alla Fec lo scorso luglio del 2015”, sottolinea un comunicato della sua campagna. Le Fec rederà nota la dichiarazione di Trump entro 30 giorni. “Sono orgoglioso si dire che si tratta della dichiarazione personale più grande della storia della Fec”, ha sottolineatgo Trump in una nota. “Ho costruito un’incredibile società – ha aggiunto – e ho accumulato un portafoglio in asset del real estate che molti considerano tra i più raffinati e iconici del mondo: questo e’ il modo di ragionare di cui il paese ha bisogno”.
I ricavi di Trump, secondo quanto reso noto dalla sua campagna, sono aumentati di cira 190 milioni di dollari e il suo reddito è di 557 milioni al netto di dividenti, interessi, capital gains, affitti e royalty. Nella dichiarazione di Trump dello scorso luglio, si segnalavano quote in oltre 500 società e organizzazioni nonché 168 asset e fonti di reddito che è stato pari a 362 milioni di dollari nel 2014. Alcune stime indipendenti, come quella del magazione Forbes, sostengono che la fortuna di Trump non supera i 4 miliardi di dollari. Trump ha detto che non intende rendere nota la sua ultima dichiarazione dei redditi che e’ piu’ dettagliata rispetto a quella dopositata alla Fec. (AGI)

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