Manovra, arriva l’ok dell’Europa sui conti 2017: “Regole rispettate. Non servono altre misure”

Pubblicate le raccomandazioni della Commissione. La Commissione europea “conferma che le misure aggiuntive di bilancio...

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Pubblicate le raccomandazioni della Commissione.

La Commissione europea “conferma che le misure aggiuntive di bilancio per il 2017 sono state adottate” dalle autorità italiane “e che pertanto non sono considerati necessari ulteriori provvedimenti per rispettare la regola del debito in questa fase“. 

Via libera alla manovra di correzione che chiude la partita sull’anno passato. Rinviato all’autunno il confronto sul 2018: la mediazione delle “colombe” fa guadagnare qualche mese in vista della prossima legge di Bilancio. Nel pomeriggio attesa anche per l’Eurogruppo sulla Grecia: si cerca un’intesa sul debito

Malgrado “molti impegni sulle riforme” presi dall’Italia “appaiano sufficientemente ambiziosi per affrontare nel modo giusto le sfide che il Paese ha di fronte a sé, la loro credibilità dipende dall’implementazione delle riforme stesse”, sottolinea la Commissione europea, nella comunicazione al Consiglio, al Consiglio europeo e al Parlamento europeo sul semestre europeo 2017, che include le raccomandazioni specifiche per Paese.

“Riforme ambiziose, ma mancano dettagli”.

Rispetto al Pnr, gli impegni descritti sono “sufficientemente ambiziosi, ma l’assenza di dettagli sull’adozione e di un calendario dell’attuazione limita la loro credibilità” ha evidenziato Bruxelles spiegando che “non c’è base per portare avanti una procedura per squilibri, purché ci sia una implementazione piena delle riforme” raccomandate.

Conti 2018, appuntamento in autunno.

Rinviato all’autunno invece il confronto sui conti del 2018. Il tema resta quello di sempre: secondo una rigida applicazione delle regole europee, l’Italia quest’anno dovrebbe realizzare un aggiustamento dei conti pari allo 0,6% del Prodotto interno lordo, circa 10 miliardi. Una cifra che il governo vuole assolutamente assottigliare, anche perché sulla prossima manovra di autunno grava già la pesantissima zavorra dell’aumento dell’Iva, che l’esecutivo ha già annunciato di volere disinnescare.

La mediazione delle “colombe” all’interno della Commissione ha fatto guadagnare al nostro Paese qualche mese in più. Le raccomandazioni di oggi quindi non indicheranno un numero preciso al quale il nostro Paese dovrà attenersi, ma è probabile che sottotraccia da qui alla metà di ottobre, il confronto con Bruxelles sui conti si faccia più serrato.

Correzioni a parte, dalle raccomdazoni di Bruxelles è arrivato un richiamo su alcuni dei temi oggetto già dei rilievi di Bruxelles negli anni passati. Tra queste anche la necessità – secondo la Commissione – di spostare la tassazione dai fattori produttivi alle cose. E in particolare quella su alcuni immobili, oggi esenti per via dell’abolizione decisa dal governo Renzi.

Le raccomandazioni sugli Npl.

Il nostro governo è finito sotto la lente di ingrandimento anche per le criticità nel settore bancario, finendo fra i sei Paesi dell’Eurozona a cui la Commissione ha raccomandato di prendere misure per accelerare la riduzione dell’ampio stock di crediti inesigibili o Non-Performaning Loans (NPL) presente all’interno dei bilanci delle banche. Oltre all’Italia, la richiesta è stata avanzata a Bulgaria, Irlanda, Cipro, Portogallo e Slovenia. Tra le misure suggerite dall’esecutivo comunitario, ci sono legislazioni efficaci per le procedure fallimentari  – in particolare, attraverso ristrutturazioni extra giudiziarie –  e la vendita dei crediti deteriorati a istituzioni non-bancarie specializzate

All’Eurogruppo il nodo Grecia. Bruxelles resterà oggi al centro della scena anche per un’altra partita fondamentale. L’Eurogruppo in programma oggi dovrebbe infatti ratificare l’accordo siglato tra Atene i creditori qualche settimana, aprendo così lo spazio per un accordo sulla ristrutturazione del debito greco, incoraggiato anche dal Fondo Monetario Internazionale, ma su cui ha pesato fino ad ora la forte resistenza della Germania.

Conti pubblici, il raffronto tra Programmi di stabilità e previsioni Ue
2017 Stati Comm. Ue Stati Comm. Ue Stati Comm. Ue Stati Comm. Ue
BELGIO -1.6 -1.9 105.2 105.6 1.4 1.5 7.6 7.6
GERMANIA 0.5 0.5 66.25 65.8 1.4 1.6 3.8 4.0
ESTONIA -0.5 -0.3 9.4 9.5 2.4 2.3 7.8 7.7
IRLANDA -0.4 -0.5 72.9 73.5 4.3 4.0 6.4 6.4
SPAGNA -3.1 -3.2 98.8 99.2 2.7 2.8 17.5 17.6
FRANCIA -2.8 -3.0 96.0 96.4 1.5 1.4 n.a. 9.9
ITALIA -2.1 -2.2 132.5 133.1 1.1 0.9 11.5 11.5
CIPRO 0.2 0.2 104.0 103.4 2.9 2.5 11.5 11.7
LETTONIA -0.8 -0.8 39.2 38.5 3.2 3.2 9.4 9.2
LITUANIA -0.4 -0.4 42.4 42.4 2.7 2.9 7.0 7.6
LUSSEMBURGO 0.2 0.2 22.2 22.0 4.4 4.3 5.6 6.1
MALTA 0.5 0.5 55.9 55.8 4.3 4.6 4.6 4.9
OLANDA 0.5 0.5 58.5 59.8 2.1 2.1 4.9 4.9
AUSTRIA -1.0 -1.3 80.8 82.8 2.0 1.7 5.9 5.9
PORTOGALLO -1.5 -1.8 127.9 128.5 1.8 1.8 9.9 9.9
SLOVENIA -0.8 -1.4 77.0 77.8 3.6 3.3 7.0 7.2
SLOVACCHIA -1.2 -1.3 51.8 51.5 3.3 3.0 8.4 8.6
FINLANDIA -2.3 -2.2 64.7 65.5 1.2 1.3 8.5 8.6

Fonte: Parlamento Ue, 12 maggio 2017 / adnkronos/repubblica

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