Flessibilità pensioni, il 2 aprile manifestazioni dei sindacati

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Cgil, Cisl e Uil optano per agitazioni territoriali per cambiare la legge fornero: “Il governo non ha voluto aprire un confronto” sulla flessibilità pensioni.

Flessibilità pensioniLa mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil per cambiare la legge Fornero sulle pensioni è fissata per sabato 2 aprile, con manifestazioni territoriali. Lo hanno deciso i segretari generali Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, che hanno inviato una nota alle proprie strutture sottolineando che “il Governo non ha inteso finora aprire un confronto” e chiedendo “il massimo impegno per costruire una giornata di lotta con manifestazioni territoriali che diano visibilità alla vertenza in tutto il Paese”.

“Il Governo non ha inteso finora aprire un confronto sul tema pensioni”, sottolineano i leader di Cgil, Cisl e Uil. “Anzi, ad aggravare il quadro, è partito un attacco anche alle pensioni di reversibilità e prosegue una discussione che, in assenza di una proposta governativa, continua ad aver al centro l’obiettivo di scaricare il costo di qualunque modifica per intero sui lavoratori”. Questo, proseguono, “mentre i problemi diventano sempre più acuti sia sul versante dell’occupazione giovanile che su quello della condizione di lavoro di chi svolge occupazioni pesanti e faticose, di chi è precoce, di chi il lavoro lo perde e rimane privo di reddito”. Cgil, Cisl e Uil hanno già da tempo messo a punto una piattaforma unitaria sul tema, sottolineano i tre segretari generali, che “chiede modifiche sostanziali al sistema previdenziale così come delineato per ultimo dalla manovra Fornero e pone il problema sia delle pensioni future dei giovani e delle donne, per i quali è necessario ricostruire un quadro di solidarietà, sia dei lavoratori prossimi al pensionamento che hanno bisogno di vedersi riconosciute flessibilità in uscita e pensione anticipata a 41 anni di contributi senza aggancio automatico all’attesa di vita”.

“Negli attivi del 17 dicembre che hanno visto la straordinaria mobilitazione di migliaia di delegati a Torino, Firenze e Bari – concludono Camusso, Furlan e Barbagallo – abbiamo assunto l’impegno dell’apertura di una vera e propria vertenza che costruisca le condizioni per raggiungere i risultati che auspichiamo. Oggi, in assenza di qualunque confronto, riteniamo necessario rilanciare l’iniziativa di mobilitazione, con manifestazioni territoriali da tenersi il 2 aprile prossimo. Vi chiediamo pertanto il massimo impegno per costruire una giornata di lotta con manifestazioni territoriali che diano visibilità alla vertenza in tutto il Paese”.

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