Stuprata e poi su Whatsapp ‘grazie’ al filmato delle ‘amiche serpenti’

Amiche serpenti. Un vecchio proverbio delle mie parti (Stabia, ma credo che sia una massima nota...

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Stanislao Barretta, ViViCentro.it
Stanislao Barretta, ViViCentro.it

Amiche serpenti. Un vecchio proverbio delle mie parti (Stabia, ma credo che sia una massima nota anche altrove, comunque valido ovunque) recita: ‘Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io’ e quanto accaduto ad una ragazza 17enne di Rimini è la puntuale conferma della saggezza dei nostri ‘vecchi’. Il fatto accaduto è così riassumibile: alcune cosiddette amiche di una 17enne di Rimini, invece di soccorrerla per evitarle la violenza perpetrata da un 19enne albanese, si danno da fare per filmare tutto lo stupro, accompagnando la registrazione con delle risate, e poi – non ancora soddisfatte – pubblicano il frutto della loro malvagità Whatsapp. Ora non resta che sperare in una magistratura ed in un giudice vero e pulito che non partorisca una delle strampalate sentenze che, in tema di violenza in genere, sessuale ed addirittura pedofila in particolare, non mancano nel triste italico ed italiota corollario giudiziario.

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Stanislao Barretta

La notizia è riportata su Repubblica di oggi e ve la riporto a seguire.

Rimini, filmata dalle amiche mentre viene stuprata: il video finisce su Whatsapp

La vittima della violenza ha 17 anni, nelle riprese anche le risate delle giovani

RIMINI – Le amiche – mai definizione fu più distorta di questa – l’hanno filmata mentre lei, ubriaca tanto da non ricordare poi nulla, veniva stuprata da un ragazzo nel bagno di una discoteca. Non solo nessuna è intervenuta per fermare la violenza, ma quel video è stato condiviso su Whatsapp, diventando virale e distruggendo l’esistenza di una giovane di 17 anni. Un doppio, terribile tradimento. E’ accaduto qualche tempo fa nel Riminese e ora indaga la magistratura. Lo riporta la stampa locale.

Non è ancora chiaro se la ragazza abbia esagerato con l’alcol volutamente, assieme alle compagne della serata o la vera violenza sia iniziata così, con un giovane conosciuto appena di vista che ti spinge a bere, bere e bere ancora. Quando la 17enne perde completamente il senso di quello che accade, allora l’altro la trascina in bagno. Le “amiche” se ne accorgono. E li seguono. Non per sorvegliare una ragazza in evidente difficoltà, ma per filmarla da un’altra toilette, registrare l’orrore, un orrore che, a quanto risulta alla stampa, viene sonoramente accompagnato dalle risate. Delle “amiche”. Nessuna di loro pensa di chiedere aiuto, fermare in qualche modo il bruto, salvare in extremis una 17enne incapace di farlo da sola. Anzi, il giorno dopo quel filmato arriva proprio sul cellulare della giovane. E l’incubo si tratteggia in maniera più definita.

L’unico aiuto arriverà dalla madre della vittima, che, una volta resasi conto di essere finita in una trama violenta e agghiacciante, si dispera con la sua famiglia. La denuncia ai carabinieri fa scattare un fascicolo per violenzasessuale, ora sul tavolo del pm Davide Ercolani, nel quale però comparirebbero poche parole della 17enne: i ricordi sono scarsi e probabilmente confusi.

Ma quel che lei non può dire, lo dice un video – che gli inquirenti ritengono di essere riusciti a bloccare del tutto – dal quale si cerca di identificare il violentatore. E ci sono delle ragazzine che, sentite in questi giorni, dovranno spiegare molte cose. A partire dal perché di quel doppio tradimento

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