Riappare in un video Sergio Zanotti, italiano rapito in Siria – VIDEO (Debora VELLA)

Riappare in video Sergio Zanotti, il 56enne imprenditore bresciano scomparso ad aprile del 2016 e...

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Riappare in video Sergio Zanotti, il 56enne imprenditore bresciano scomparso ad aprile del 2016 e da più parti indicato come rapito in Siria da gruppi legati ad al Qaida. Il filmato, caricato nelle ultime ore su Youtube da un utente identificato come Abu Jihad, mostra Zanotti in ginocchio con indosso una maglietta azzurra; alle sue spalle due uomini vestiti di nero e armati di fucile. “Oggi è il primo maggio. Mi chiamo Zanotti Sergio. Questo è il secondo richiamo che mi lasciano fare”, dice davanti alla telecamera.

Nel primo video l’avevano ripreso in mezzo agli ulivi con una barba e tunica bianca e un cartello con una data: 15 novembre 2016.

LA DENUNCIA DEI FAMILIARI

I familiari di Sergio Zanotti avevano presentato denuncia di scomparsa nel maggio dell’anno scorso, affermando che l’uomo aveva programmato il viaggio all’estero solo per pochi giorni. Non sono chiari i motivi per cui l’uomo sia partito alla volta della Turchia in una località a poca distanza dal confine con la Siria. Neanche gli amici sarebbero stati in grado di spiegare le ragioni di questo suo improvviso viaggio all’estero. L’uomo sarebbe dovuto rientrare in Italia il 17 aprile 2016 e invece di lui non si sono avute più notizie.

Zanotti, un ex imprenditore la cui impresa metalmeccanica è stata dichiarata fallita, in passato era stato condannato a un periodo di detenzione per evasione fiscale. Separato, tre figlie dai 35 ai 25 anni e altri due bambini avuti con la seconda compagna, vive a Marone, sul lago d’Iseo, con la sorella Beatrice. Proprio a Marone, sulla sponda bresciana del lago di Iseo, vivono i suoi parenti più stretti, al momento in contatto con la Farnesina.

IL CASO DI PADRE DALL’OGLIO

Un altro nostro connazionale è ancora nelle mani dei ribelli: padre Paolo Dall’Oglio. Il gesuita è stato rapito il 29 luglio del 2013 mentre si trovava a Raqqa, in quella che oggi è ancora la ‘capitale’ dell’autoproclamato “califfato” di Abu Bakr al-Baghdadi. Il suo rapimento non è mai stato rivendicato e di lui non si hanno più notizie, anche se in passato sono circolate voci mai confermate sulla sua prigionia in un ‘carcere’ dell’Is e anche sulla sua morte. Per la sua liberazione ha rivolto un accorato appello anche Papa Francesco.

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