Pressing dell’Italia per bloccare i migranti da Sud ed il traffico di esseri umani

È triplice il raggio d’azione voluto dal ministro Marco Minniti per bloccare il traffico di esseri...

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È triplice il raggio d’azione voluto dal ministro Marco Minniti per bloccare il traffico di esseri umani.

Domani il titolare del Viminale incontrerà a Roma i suoi tre omologhi di Libia, Ciad e Niger per bloccare la rotta del Sud e affrontare l’emergenza dal suo punto d’origine: la frontiera a Sud della Libia.  

Ogni 1000 abitanti 3 migranti. Il modello diffuso di Milano sembra essere l’unica soluzione ai crescenti flussi migratori: spalmare il più possibile la presenza sul territorio. L’altra faccia è rappresentata da Ventimiglia dove si registra un boom di arrivi, centinaia di persone che dormono lungo il fiume con un’unica richiesta: «Fateci andare in Francia».

Pressing sui Paesi africani per bloccare la rotta del Sud

Domani vertice con i ministri di Libia, Ciad e Niger: “Ma l’Ue faccia la sua parte”. Minniti firma l’accordo con 80 sindaci del Milanese: “È un modello da esportare”

ROMA – Un vertice con i ministri dell’interno di Libia, Ciad e Niger per gestire il monitoraggio dei confini meridionali libici, porta d’ingresso del 90 per cento dei migranti. Domani il titolare del Viminale incontrerà a Roma i suoi tre omologhi africani per stoppare la rotta del Sud e affrontare l’emergenza dal suo punto d’origine La frontiera a Sud della Libia, appunto.

È triplice il raggio d’azione voluto dal ministro Marco Minniti contro il traffico di esseri umani. Prima ancora dell’accoglienza nelle nostre città – oggetto ieri della firma del protocollo con i sindaci lombardi -, prima ancora del controllo delle partenze dalle coste della Libia, c’è proprio l’allarme lungo i 5 mila chilometri al confine con Ciad e Nigeria. Mentre la guardia costiera libica, entro fine mese, avrà a disposizione tutte e dieci le motovedette ristrutturate dal nostro Paese e mentre il protocollo sulle nuove strategie per l’accoglienza firmato ieri da 76 sindaci dell’hinterland milanese viene definito ritenuto da Minniti «un modello per l’Italia e per l’Europa», il suo impegno è focalizzato dove tutto ha inizio.

«Oltre alla collaborazione con la Libia è fondamentale l’interazione con Ciad e Nigeria – osserva -. Oltre il 90 per cento dei flussi migratori arriva dalla Libia, ma nessuno di loro è cittadino libico, provengono prevalentemente dall’area subsahariana. Sorvegliare le frontiere libiche meridionali è quindi quanto mai prezioso». L’attenzione si concentrerà su Ghat, Sabham, Murzuq, al-Jufrah, città del Fezzan che è la regione meridionale della Libia al confine con Niger e Ciad. La strada per raggiungere questo obiettivo era già stata tracciata quaranta giorni fa, quando il ministro si fece garante, per il governo, di un accordo delle tribù della Libia meridionale. Non prima di aver ricevuto a Roma singolarmente, i capi tribù Tebu, Suleiman e Tuareg, per ascoltare le ragioni di ciascuno e fare il punto sulle carovane di migranti che oltrepassano le frontiere di Ciad e Nigeria e attraversano il Fezzan. Il nostro Paese aveva offerto la disponibilità di un aiuto con droni, immagini satellitari e fondi.

Ma è evidente che condizione imprescindibile è l’intesa con i Paesi coinvolti. «Il confronto al Viminale con i colleghi di Libia, Ciad e Nigeria è un importante passo in avanti – ribadisce Minniti -. Ma anche l’Europa deve fare la sua parte».

Non a caso la scorsa settimana insieme al ministro dell’interno tedesco Thomas De Maiziere ha spedito una lettera a Bruxelles per sollecitare una «missione europea al confine tra Libia, Ciad e Niger il più in fretta possibile».

Il vertice di domani al Viminale è un altro tassello del puzzle dell’emergenza. Finora si è registrato il 34,9% di arrivi in più, in Italia, rispetto al 2016, che alla fine è risultato l’anno record con 181 mila stranieri giunti via mare. E non si trascura il fronte accoglienza con le nuove modalità, che prevedono la distribuzione di tre profughi ogni mille abitanti. Nel protocollo milanese sono più di 80 i sindaci che hanno dato disponibilità alla firma su 134 Comuni che fanno parte dell’area metropolitana. Un protocollo che per il ministro dell’Interno è «un esempio da esportare e che può servire a superare i centri d’accoglienza».

ndr vivicentro:

Sono circa 2.300 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi nel Mediterraneo Centrale in 22 operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

I migranti, che si trovavano a bordo di 12 gommoni e 10 barchini, sono stati recuperati da Unità della Guardia Costiera Italiana, assetti del dispositivo Eunavformed e unità di ONG.

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Pressing dell’Italia per bloccare i migranti da Sud ed il traffico di esseri umani
lastampa/Pressing sui Paesi africani per bloccare la rotta del Sud. GRAZIA LONGO

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