Macron striglia Putin su Siria, Cecenia, Ucraina e ruolo media in Russia

Il neo presidente francese Emmanuel Macron riceve il collega russo Vladimir Putin a Versailles. Nel...

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Il neo presidente francese Emmanuel Macron riceve il collega russo Vladimir Putin a Versailles. Nel corso del faccia a faccia il leader dell’Eliseo parla a nome dell’Europa, chiede collaborazione contro i crimini di Assad in  Siria e critica Mosca tanto sulla repressione dei gay in Cecenia che  sul ruolo dei media.

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A Versailles il neo presidente esalta il ruolo dell’Ue: lavoriamo insieme sulla Siria. Ma su repressione dei gay in Cecenia e media russi l’Eliseo è duro con Mosca

PARIGI – Un dialogo «fermo» e «senza concessioni» in nome della Francia e dell’Europa. Dopo il vertice Nato a Bruxelles e il G7 di Taormina, Emmanuel Macron supera la prova più difficile del suo esordio internazionale: l’incontro a Versailles con il presidente russo Vladimir Putin. Dopo anni di relazioni diplomatiche ridotte ai minimi per l’Ucraina e la Siria, il leader europeista segna una svolta nel modo di relazionarsi con il capo del Cremlino. Finiti i timori reverenziali o le parole pronunciate a mezza bocca dei predecessori. Macron aveva promesso una relazione più sincera e trasparente, così è stato.

Luogo e data dell’incontro non sono stati scelti a caso. Per sfatare le reciproche diffidenze, Macron ha accolto l’omologo russo con tutti gli onori. Una cerimonia in grande stile, con tappeto rosso, picchetto d’onore, ori tirati a lucido nella reggia dei Re di Francia. «Sono impressionato», ha commentato Putin, giunto intorno alle 14 a bordo di una Mercedes nera. Non poteva ambire a un quadro più solenne. Prima di ritirarsi per oltre tre ore – ben più del previsto – nei saloni del re Sole, i due si sono scambiati una cordiale stretta di mano dinanzi agli oltre 300 giornalisti accreditati. Carico di significato anche il contesto dell’incontro: l’inaugurazione di una mostra su Pietro il Grande, lo zar di Russia che esattamente tre secoli fa, nel 1717, avviò i rapporti diplomatici tra Mosca e Parigi.

«Fu il simbolo di quella Russia che volle aprirsi all’Europa», ha esordito Macron nella conferenza stampa finale al fianco di Putin, convocando la storia al servizio del presente. «L’importante è il dialogo – ha avvertito – da 300 anni, Francia e Russia non hanno mai interrotto la loro reciproca amicizia». Poi però, quando si è trattato di entrare nel merito dei dossier più spinosi, prima sulla Siria, poi Cecenia, Ucraina, quindi sulle ingerenze nelle recenti presidenziali francesi, il trentanovenne al suo primo vertice bilaterale con Putin non ha tentennato. «Qualsiasi uso di armi chimiche in Siria – ha avvertito – sarà oggetto di rappresaglia e di risposta immediata»: Macron ha riferito di aver «indicato in modo molto chiaro» all’ospite «questa nostra linea rossa», che non si deve oltrepassare. «Transizione e stabilità» sono poi gli altri obiettivi, condivisi da Putin, il quale si è concentrato sulla lotta al terrorismo parlando della Siria: «Per noi è la priorità». Il leader francese ha proposto di istituire un gruppo di lavoro, con esperti che possano andare a Mosca. «Noi riteniamo che non si debba lottare contro la minaccia terroristica distruggendo lo Stato siriano», ha aggiunto il russo.

È toccato poi alla Cecenia e ai diritti umani in Russia: il padrone di casa ha annunciato che Putin gli ha assicurato «misure» per ottenere la «verità completa» sui sospetti di repressione di omosessuali in Cecenia. Noi, ha aggiunto, «vigileremo» su questi temi, precisando di aver convenuto su una «verifica comune» che dia risultati «all’altezza delle attese della Francia». Quando una giornalista russa ha chiesto a Macron il perché delle difficoltà di alcuni suoi colleghi nel seguire la corsa all’Eliseo di primavera, con riferimento all’espulsione dal quartier generale di En Marche! degli «inviati» di Russia Today e Sputnik, Macron ha replicato secco: «Quando degli organi di stampa diffondono controverità infamanti, non si tratta più di giornalisti, ma di organi di propaganda». Da parte loro, c’è stata «un’ingerenza grave». Sul tema Putin si è mostrato sulla difensiva. «Non abbiamo mai tentato di influenzare il risultato del voto francese». Quanto alla visita di Marine Le Pen a Mosca prima del voto: «Non vedo come avrei potuto rifiutare di riceverla».

Sul capitolo ucraino e le sanzioni a Mosca, i due hanno convenuto sulla necessità di un nuovo vertice «al più presto» con Berlino e Kiev. In serata, Putin ha visitato la nuova cattedrale ortodossa fatta costruire da Mosca nei pressi della Torre Eiffel.

vivicentro.it/attualità
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